Cosa ne penso:
All’inizio il bambino non conosce le emozioni, non sa identificarle ma le sente.
Essendo tutto nuovo per lui è importante iniziare a dargli i primi strumenti.
Prima occorre fargli sapere che esistono tante emozioni, tutte importanti allo stesso modo, che hanno un nome.
Poi sarà importante associare a quel nome una sensazione fisica specifica in modo da permettergli di essere in ascolto del proprio corpo e capire capire cosa sta sentendo.
Questo libro aiuta a dare un nome alla Tristezza.
Un primo tassello per insegnare al bambino come gestire in modo sano una perdita o una mancanza e sviluppare empatia.
Sinossi: A tutti capita di sentirsi tristi, ma spesso preferiamo ignorare questa sensazione. Un giorno, però, un bambino decide di accogliere la sua tristezza e di costruirle un rifugio dove quest’ultima possa sentirsi libera e protetta. Grazie a lei, il bambino imparerà a vedere il mondo con occhi nuovi, e a capire quanto esso può essere meraviglioso. Tutte le emozioni che proviamo sono importanti, anche la tristezza. Grazie a essa, possiamo imparare ad apprezzare quello che abbiamo. Una storia intensa e commovente che, con una poetica narrazione, ci insegna a guardare dentro di noi e a proteggere i nostri sentimenti.
Testi: Anne Booth
Illustrazioni: David Litchfield
Editore: Sassi
Età di lettura: dai 4 anni